Piera Aiello
Piera Aiello è nata a Partanna, in provincia di Trapani, il 2 luglio 1967.
A 24 anni la sua vita cambia: già vedova e madre di una bimba di nome Vita Maria, decide di diventare una testimone di giustizia. Aveva sposato Nicola Atria, figlio di Vito, un boss mafioso di Partanna. Quando nella lotta fra le famiglie locali Vito Atria viene ucciso, Nicola cerca vendetta per il padre; prima di riuscirci viene ammazzato, nel 1991, proprio sotto gli occhi di Piera, nella loro pizzeria.
A quel punto Piera si sente smarrita e in pericolo ma, grazie all’aiuto del giudice Paolo Borsellino, trova il coraggio di raccontare alla polizia e alla magistratura tutto quello che sa, diventando testimone di giustizia. Questa scelta la obbliga a cambiare identità, lasciare la Sicilia e andare a vivere a Roma, dove la raggiungerà, da lì a poco, sua cognata Rita.
Quando, poco tempo dopo, Borsellino verrà assassinato e Rita si toglierà la vita, Piera si ritira in un convento di clausura insieme a sua figlia e vi resta per due anni. In seguito sceglie di andare in giro per l’Italia a raccontare nelle scuole la sua storia, contenuta anche nel libro “Maledetta mafia”, scritto insieme ad un giornalista. In questo libro parla delle sue “due vite”, con due identità diverse: quella da moglie di un boss mafioso e quella da testimone di giustizia.
Oggi Piera, dopo essersi tolta dal programma di protezione testimoni per riavere la sua identità, è entrata in politica ed è stata eletta deputata per il Movimento 5 stelle. Continua a raccontare ai ragazzi come noi la sua storia, intrecciata proprio a quella di Paolo Borsellino che le ha insegnato ad andare avanti, perché nonostante il suo passato turbolento poteva ancora avere un presente e un futuro pieno di felicità.
A cura della classe 3A
